La progettazione degli impianti di depurazione segue un processo strutturato che rispetta le normative vigenti, in particolare il nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023). Questo prevede fasi progressive, dal quadro esigenziale alla progettazione esecutiva, assicurando conformità ambientale, efficienza e sicurezza.
Le prime fasi (DOCFAP) includono l’analisi delle esigenze, lo studio di fattibilità e la definizione delle alternative progettuali. Successivamente, il progetto di fattibilità tecnico-economica (PFTE) stabilisce la soluzione ottimale, mentre il progetto esecutivo dettaglia ogni aspetto costruttivo e impiantistico. A partire dal 2025, gli strumenti digitali saranno obbligatori per appalti superiori a un milione di euro, favorendo una gestione più integrata ed efficiente.
Gli elaborati tecnici essenziali comprendono il bilancio di massa, i diagrammi di flusso e di processo, il profilo idraulico e i layout impiantistici, tutti fondamentali per il dimensionamento e l’ottimizzazione del sistema. La progettazione deve tener conto anche della sostenibilità, ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza energetica.
L’ingegneria degli impianti di depurazione richiede un approccio multidisciplinare, dove innovazione tecnologica, digitalizzazione e rispetto delle normative sono elementi chiave per garantire impianti efficaci e sostenibili.