La depurazione degli scarichi industriali ha avuto negli ultimi anni un notevole impulso al miglioramento e al ricorso a nuove tecnologie sotto la spinta di diversi strumenti normativi che
vanno al di là del D.Lgs. 152/2006 e successivi aggiornamenti. Le nuove procedure di Autorizzazione Integrata Ambientale si stanno muovendo, seppur con cautela, verso richieste alle aziende che riguardano sia il ciclo tecnologico produttivo sia l’impianto di depurazione delle acque, sulla base della spinta dei BREF pubblicati dalla Unione Europea per le Migliori Tecnologie Disponibili. Queste richieste si muovono verso cicli sempre meno idroesigenti ed in ogni caso forti di processi di recupero e di riciclo interni al processo.
L’intervento analizza la progettazione degli impianti petrolchimici, con particolare attenzione al trattamento delle acque reflue. Vengono esaminate le diverse fonti di reflui, tra cui acque di raffreddamento, piovane, di falda e di processo, evidenziandone caratteristiche e impatti ambientali. Si illustrano i principali standard di progettazione adottati nel settore, come API, SNAM e ARAMCO, e le metodologie di sicurezza quali HazID, ENVID e HAZOP.
Vengono descritti i processi di separazione e depurazione delle acque, tra cui sistemi API, CPI, flottazione ad aria disciolta (DAF) e flottatori a gas indotto (IGF), con focus sulle Best Available Techniques (BAT). L’importanza di una progettazione integrata, rispettosa delle normative ambientali e della sicurezza operativa, è centrale.